2020-04-11

Proposta di aumento a 2 m del distanziamento COVID19

  In vista della prossima edizione del Protocollo nazionale contro il rischio COVID19 negli ambienti di lavoro, propongo a datori di lavoro e servizi di prevenzione e protezione di valutare l'estensione a 2 m della distanza minima interpersonale.

  L'estensione del distanziamento di un ulteriore metro, rispetto a quello richiesto dal Protocollo del 14.03.20, potrebbe avere un costo organizzativo irrilevante, a fronte di importanti vantaggi in termini di riduzione del rischio e aumento della capacità di business continuity dell'azienda.

  L'adozione di una distanza interpersonale di 2 metri porterebbe a ridurre gli eventuali casi di quarantena: secondo l’Ordinanza del 21.02.2020 del Ministero della Salute, è fatto obbligo di applicare la misura della quarantena con sorveglianza attiva per 14 giorni agli individui che abbiano avuto contatti stretti con casi confermati di COVID-19 e, tra i casi di esposizione che definiscono i contatti stretti, sono individuati anche le seguenti circostanze, piuttosto verosimili negli ambienti di lavoro:
  • una persona che ha avuto un contatto diretto (faccia a faccia) con un caso di COVID-19, a distanza minore di 2 metri e di durata maggiore a 15 minuti; 
  • una persona che si è trovata in un ambiente chiuso (ad esempio aula, sala riunioni, sala d'attesa dell'ospedale) con un caso di COVID-19 per almeno 15 minuti, a distanza minore di 2 metri;  
  Mantenendo, in azienda, una distanza sempre superiore a 2 metri, nel caso malaugurato di contagio di un lavoratore, le altre persone interessate non risulterebbero automaticamente obbligate alla quarantena con sorveglianza attiva per 14 giorni, come invece accadrebbe rispettando l'attuale obbligo di legge di distanza superiore a 1 metro.
  Inoltre, prevedendo l'uso della mascherina a distanze inferiori a 2 metri, la probabilità di contagio per i contatti stretti verrebbe comunque ridotta rispetto alla situazione attuale.
  La distanza di 1 metro potrebbe essere consentita solo per momenti brevi, ad esempio per lo scambio di documenti o pagamenti, e comunque per tempi inferiori a 15 minuti.
  In sostanza, il distanziamento interpersonale negli ambienti di lavoro si traduce nel non avere interazioni fisiche dirette per lo svolgimento dei singoli compiti e questa circostanza, se realizzabile, può generalmente essere garantita tanto con la distanza di 1 metro quanto con la distanza di 2 metri, pur essendo le due condizioni di rischio assai differenti.

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